Emozioni alpine in quota domenica 21 agosto al raduno degli alpini di Albosaggia al Lago della Casera. Molto più che una classica festa quella delle penne nere orobiche, ma un appuntamento sentito da tutta la comunità che è tornato dopo due anni di stop forzato causa pandemia.

In tanti hanno raggiunto la Baita degli alpini del Lago della Casera, per partecipare all’evento in una giornata calda e soleggiata scandita da momenti solenni.

Dalla sfilata dei gagliardetti dei gruppi alpini che hanno accompagnato il vessillo della sezione Ana Valtellinese, all’onore al monumento dei caduti, sino all’alzabandiera a cui hanno fatto seguito i discorsi ufficiali.  “Per noi questo raduno annuale rappresenta un momento importante della nostra attività di gruppo, anche nel 2020 e nel 2021 in tempo di pandemia una delegazione di alpini è stata presente qui per l’alzabandiera e la deposizione di una corona in ricordo dei caduti.

Questa non è una sagra paesana, facciamo festa e trascorriamo una bella giornata in mezzo alle nostre splendide montagne, ma lo spirto che ci porta qui è quello della memoria per i nostri caduti – le parole di Dario Bormolini, capogruppo degli alpini di Albosaggia – Un grazie a tutti i partecipanti ma soprattutto ai volontari del gruppo alpini e della protezione civile che hanno lavorato nei giorni precedenti per la buona riuscita del raduno”.

La partecipazione a questi momenti di vita associativa è per gli alpini ossigeno e dà la carica per continuare, convinti che gli alpini ci sono e ci saranno sempre. “Spero che i giovani possano continuare a impegnarsi nel volontariato – ha continuato Bormolini – portando avanti le nostre tradizioni e la cura del nostro paese con l’entusiasmo che ha caratterizzato il lavoro dei nostri predecessori”.

Presente anche il sindaco di Albosaggia Graziano Murada, che non ha voluto mancare all’appuntamento del Lago della Casera. “Dobbiamo partire da una nuova mutualità, in un momento di grande crisi come quello attuale, cerchiamo delle risposte nelle mani degli alpini che si stringono in mezzo alla gente, un esempio di mutualità con gli alpini che ci sono sempre quando c’è bisogno, questo è l’unico modo che abbiamo per avere un paese vivo e solidale e per avere un senso di comunità. Per ringraziare gli alpini il prossimo 7 ottobre organizzeremo una serata dove un’artista suonerà solo per loro le loro canzoni alpine”.

Tanta la rappresentanza di cappelli alpini da tutta la Valtellina e anche dalle province di Bergamo e Lecco, con la partecipazione di Gianfranco Giambelli presidente della sezione Ana Valtellinese. “Sentendo il trombettista della banda mi sono emozionato, gli alpini sanno ancora emozionarsi perché è gente che non si vergogna di commuoversi, gente dagli occhi sinceri e dal cuore grande, gente semplice, gente per bene che crede a valori spinta da una forza che si porta dentro. Essere alpini significa credere nei valori che ci hanno lasciato i nostri padri, patria, tricolore, solidarietà, amicizia, rispetto, onore e ricordo. Noi rappresentiamo quella parte della nostra società in cui il paese crede ancora e ci vuole bene, siamo un esempio positivo e dobbiamo continuare a essere quello che siamo sempre stati”.

Dopo i discorsi ufficiali c’è stata la Santa Messa officiata dal prevosto di Albosaggia Mons.Don Francesco Abbiati.

A seguire il rancio Alpino con una super taragna preparata dai maestri polentai del gruppo alpini di Albosaggia, accompagnata da piatti tipici e vino locale.

Nel pomeriggio dopo i consueti canti alpini e qualche passeggiata nello splendido scenario ai 2.000 mt di altezza ai piedi del Pizzo Campaggio è andata in scena la lotteria, con tanti premi per i più fortunati e l’allegria dello speaker dell’alpino Franco Parolo a fare da sottofondo.

Prossimo appuntamento per il gruppo di Albosaggia a settembre con la festa alla Madonna dei Mosconi.

Marco Bormolini

Qui tante foto e video della giornata.